ROUTE DI PASQUA DI SOVIORE 1992


Tema
"ANNUNCIAMO LA TUA MORTE
PROCLAMIAMO LA TUA RESURREZIONE
CON IL NOSTRO SERVIZIO
NELL'ATTESA DELLA TUA VENUTA, SIGNORE"

Brani
Dal messaggio del S. Padre Giovanni Paolo II per la giornata Mondiale della Gioventù 1992:
"ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PREDICATE IL VANGELO"
{sulla circolare c'è un messaggio completo, e c'è anche un foglio allegato con gli spunti}
Appunti sparsi a matita, non capisco molto…
Anno della PARTENZA di Don Sandro


Mercoledì 15/04/1992
Santuario di Montenero
Scenetta sul Servizio
Mercoledì 15/04/1992
Santuario di Montenero
Don Sandro, Lancio
- Pillole di servizio
- Rover = Monaco -> cavaliere antico
Giovedì 16/04/1992 mattino
Santuario di Soviore
Don Sandro, Lancio
- Silenzio, meno attività. (poco) Servizio poco vissuto.
- Servizio non per dare una mano ma per gratificazione personale -> rischio -> da affrontare di più.
- Frenesia del servizio (e poi c'è chi da meno), cercate di fare migliaia di attività.
- Delicatezza del servizio impedita dalla frenesia
- Vero spirito -> dividere il servizio da quello che è all'interno del gruppo e qui fuori.
- Badare al singolo più che all'Unità: accade?
- Unità nelle branche. Il Clan non è un'unità, è un gruppo di Rover.
Giovedì 16/04/1992
In unità, dopo pranzo
- L'unico vero educatore è Dio.
- A volte ci riempiamo la bocca con questo. Occhio all'educatore: Capo significa fratello maggiore di, educatore è diverso.
- Don Sandro, centrato sull'uomo, ma noi seminiamo, e non possiamo pensare di avere subito il risultato.
- Leve dello scautismo: spero ci si ferma alle leve, partendo dall'attività per l'attività dimenticando la catechesi. Non si chiede di far passare la fede come cosa nuova.
- Il Servizio scout ed il servizio extraassociativo. Nel primo si vedono dei risultati ma anche casi isolati. Forse l'unica è raccomandarsi a Dio.
- Servizio a volte angosciante e si perdono di vista i ragazzi (le riunioni di Zona, genitori, ecc.).
- Agesci che prende i capi, li spreme e poi butta i resti. Crisi del turn-over.
- Male non fare servizio extra
Giovedì 16/04/1992
Pomeriggio, capitolo di unità
- Essere sempre testimoni nello scautismo viene venduto così: "dai l'esempio", cioè non essere più forti degli altri ma dare se stessi.
- Anche sul lavoro, soprattutto per questioni di moralità.
- All'università si sente poco, al lavoro sì.
- Se uno ci riuscisse tutti i giorni, sarebbe un continuo esame di coscienza.
- Far sapere che si è scout significa qualcosa.
- Il difficile è applicarsi nel quotidiano. Bisogna provarci ma è difficile.
- Anche l'atteggiamento può essere emblematico.
- Ma a volte si può essere sulla difensiva.
- Fare scautismo perché credo nello scautismo e perché è il metodo educativo migliore che conosco.
- Cos'è che ci permette di tramandare qualcosa?
- Da servitore ad amico. Può essere un passaggio dalle pillole alla cura.
- Certo che possiamo fare poco. Lancio nell'anno.
- Scettico. L'esempio del cieco è il massimo che si possa avere. Servizio non è dedicare un'ora alla settimana, nemmeno un'ora sentita.
- Dubbio che ci sia una soluzione al problema del servizio, vedete il discorso di Don Sandro su volontariato e carità.
- Giusto col volontariato si sottraggono posti di lavoro ai professionisti. Lo stato non può essere dappertutto.
- La cibalgina non è una questione di tempo.
- Che dite ai vostri novizi che vi chiedono perché si fa servizio?
- Cercare di farli credere.
- Pillole si sostituiscono al male, meglio far guarire.
- Perché servizio:
. . . Missione è servizio
. . . Unica maniera per dimostrare che amerete il prossimo (senza aspettarsi nulla in cambio)
. . . Lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato
- Buttare meno, lasciare i contenuti
- Il cristiano è privilegiato?
- Abbiamo regole.
- E se il Papa fosse di un'altra religione?
- Ogni religione ha pari dignità.
- È casuale la nostra esistenza? Le grandi cose sono più importanti e non dipendono da noi. Le piccole cose le vogliamo e le viviamo.
- La scelta di far servizio nelle piccole cose è discorso di vocazione.
- Intervento di Dio nelle cose quando ci avviciniamo a Lui. Quando viviamo qualcosa e vogliamo viverlo veramente, allora lo Spirito Santo entra in noi, ed anche gli atei ne vengono illuminati.
- Strano che Don Sandro ieri non abbia parlato di qualcosa che ci può venire ad aiutare, di un disegno superiore fatto al nostro livello.
- Arriva, arriva...

Discussione sul Cattolicesimo
Giovedì 16/04/1992 18:00
Santuario di Soviore
Prove dei canti
Don Sandro
Espressione più raffinata, a livello di R/S. Deve essere qualcosa con spirito. Allo stesso modo i canti.
Lo Scout deve essere portatore di bellezza (pulchritudine), anche nella divisa - o nel fare.
Messa
Esempio di come sia difficile farsi (...nolenti) lavare le parti che già laviamo in segreto
Pietro pulisce i piedi dell'anima, pensate alla confessione
Lezzo raffinato dei piedi (= coscienza) sacerdotale.
Ci può essere una assoluzione "a gettone" da una confessione non abitudinaria.
Tirandola via con un gettone la confessione, cioè non profonda, non si porta via il grosso.
Dobbiamo prendere per la mano Gesù coi piedi della nostra coscienza.
Catecumeni sono quelli che sono ancora in cammino.
Giovedì 16/04/1992
Santuario di Soviore
Consiglio Capi
- Il servizio non è tale se non ha un discorso di fede dietro.
- Servizio se gratifica chi lo fa e chi lo riceve. Il miglior servizio è quello dato dalla divina provvidenza. Vari tipi di servizio sono diversi dalla Buona Azione.
- Fare servizio costantemente altrimenti è controproducente. Deve essere motivante, non imposto.
- Alcuni costretti o motivati poco, non dalla Pasqua. Servizio per fare del bene.
- Attente al discorso. Il servizio le ha messe in crisi. Far servizio per sé dove altre cercano di usare ogni occasione della vita per fare servizio. Servizio è attenzione a chi è più sicuro.
- Servizio catechismo dei bambini: insicurezza generale (forse dovuta all'età).
- Se la cibalgina esiste, è perché ogni tanto serve, e dunque vale anche per il servizio
- Servizio come cosa insita nell'uomo, con motivazione più profonda.
- Molto servizio concreto, ma in zona?
- Il servizio educativo cristiano è più facile da concretizzare.
- Molto recettivi. Non ha senso chiedersi se il servizio ha senso o meno. Fede trascurata decisamente.
- Altre scelte costrette dai capi.
- Non sono saltate fuori motivazioni profonde. Servizio uguale Amore (come espressione dell'amore di Dio che portiamo al mondo) è saltato fuori 'così'.
Don Sandro, riepilogo serale

Alla base i Capi. Quando un'unità in un gruppo va avanti solo per l'apporto determinante di R/S, quell'unità dovrebbe essere chiusa: non si mandano avanti unità sulla pelle dei ragazzi. Occhio a non bruciare.
Torna nei discorsi la parola "imposizione". È chiaro, il servizio si fa fare sulla fiducia. Non si fa decidere a loro, sarebbe come far scegliere la medicina all'ammalato. Non bisogna far pressioni, ma portare al discorso roverismo-monastero, l'abate (abbà=padre) è Gesù. Il monastero non è una proposta di idee in prima battuta, ma è una proposta di vita.
La direzione di Clan anche nel Noviziato viene dal Capo Clan, il cui uomo di fiducia è il Maestro dei Novizi. Se si fa tanto per fare, bah, ma dobbiamo far incontrare a ciascuno dei nostri ragazzi il Cristo da servire, e poi alla fine lui l'avrà incontrato.
Perché il Roverismo al di fuori delle amicizie non esiste?
Perché gli manca il Cristo!
Nel GEI il Roverismo è praticamente morto.
A Soviore o facciamo un annuncio di rievangelizzazione oppure non abbiamo senso di esistere.
Il dito è andato ripetutamente sulla piaga che nelle nostre direzioni di Clan non si sia fatto il discorso: vieni e ti faccio conoscere ed aiutare il Cristo bisognoso di Servizio.
Non dare per scontato che crediamo in Cristo risorto.
Venerdì 17/04/1992
Santuario di Soviore
Don Sandro, Lancio mattutino
Gesù ha fatto anche servizio, ma non è stata la preoccupazione della sua vita, è venuto per altre cose.
Gesù non ha suggerito direttamente di impiantare la Caritas, non ha detto di occuparsi dei terremoti, ecc. . Ha dato alla Chiesa indicazioni per cui la Chiesa ha ricevuto una spinta ad occuparsi di queste cose.
Gli Apostoli ad esempio.
San Paolo gironzolava e si occupava di raccogliere offerte per i bisognosi in Palestina. Un viaggio poi è detto iter collectarum, a seguito di una serie di collette fatte.
Ma S. Paolo non ha fondato centri di soccorso o centri di assistenza, non ha fondato scuole, molto meno dei nostri missionari. Degli altri Apostoli poi non risulta abbiano fatto collette, anche se probabilmente le hanno fatte.
Loro hanno dedicato la vita ad altro.
Quello del quale hanno veramente riempito tutta la terra era il messaggio che Gesù è morto e risorto.
Quelli del Sinedrio arrestarono un po' di volte gli Apostoli perché hanno riempito il mondo della dottrina di Gesù che è morto e risorto.
Quello che nel pensiero di Paolo avrebbe dovuto essere il massimo fulgore dell'intelligenza, cioè l'Areopago di Atene, viene visitato da San Paolo per dare l'annuncio, ma viene schernito. Allora si rammarica, per averne parlato con parole dotte, forbite, ed allora cercherà in seguito di usare parole facili, cioè passione, morte e resurrezione.

Ma se Gesù ha lasciato a questi uomini, che sono stati la prima chiesa, il compito di annunciare che Gesù è morto e risorto, è una cosa capitale come importanza, altrimenti Gesù non avrebbe lasciato questo compito.
Gesù si era messo sì a sanare e a guarire, ma quando si era accorto che lo cercavano solo per quello, se ne va, sparisce.
Il male fisico, il bisogno, è qualcosa che sollecita il nostro servizio? Certamente, ma se c'è qualcosa che sollecita primariamente significa che ci sono delle necessità più grandi.
Perché molti non continuano? Perché non hanno un motivo.
Pensiamo a Madre Teresa di Calcutta. "Teresa" è il nome con cui è universalmente riconosciuta.
Ha cominciato quella che in questo momento è la più grande impresa di beneficenza del mondo non curando i curabili, ma andando in giro con un carretto a raccattare quelli che stanno morendo, per portarli a morire in un posto dove la morte avesse più significato.
A tali persone può essere dato un annuncio diverso, un annuncio di morte e resurrezione di Gesù.
Per gli Apostoli raccogliere i soldi non era perdere tempo, ma era disponibilità ad assistere bisognosi in una certa prospettiva, dove l'assistenza non era comunque una cosa senza scopo, ma qualcosa che doveva avvenire, quella carità doveva essere una tessera di annuncio di credibilità.
B.-P. pensava che il mondo dovessimo lasciarlo un po' migliore. Se lasciarlo migliore è lasciarlo com'è, con un 2% in più di bene, il discorso non serve a un cristiano, ma dato che era un cristiano anche lui, il discorso dice che questo mondo può essere rovesciato come un pedalino, come un guanto. L'universo è stato creato da Dio come un guanto dritto, che poi è stato rovesciato dal male. Questo non significa che il mondo non sia ribaltabile, è ribaltabile anche per noi, pezzo per pezzo. E quindi il mondo non è mai stato come prima, dopo B.-P.. Se per mondo intendiamo le statistiche, è un altro conto, quello che importa però sono le persone.
Perché Madre Teresa è andata a raccogliere quelli che morivano? Perché aiuta a consumare la morte di Gesù nella più dignitosa delle maniere, per poter far vivere loro la resurrezione quando arriverà.
Quando andiamo a fare i nostri servizi cachet, sono cibalgine perché non eliminano il male, passato il servizio viene il mal di testa. Cibalgina è utile a patto che non torni il mal di testa.
Cibalgina è utile se è la premessa a dare il senso della vita.
È come dare le pastiglie al drogato, che per un po' facciano dimenticare l'astinenza e poi è peggio di prima.
Lo stesso per il servizio.
Proviamo a pensare ai nostri servizi nell'ottica di annunciare che Cristo è morto e resuscitato. Perché mai questo è un servizio, e perché il primo servizio?
I missionari fanno opere molto grandi, ma non sono partiti per l'Africa per fare questo. Se si parte solo per fare dei servizi di solido volontariato, la cosa si svuota e muore.
Rimangono quelli interessati ad annunciare che Cristo è morto e risorto per noi.
Un mezzo così bello che abbiamo la fortuna di avere in mano noi (a qualcuno Dio doveva pur darlo) non ce l'ha nessuno.
Se certi uomini come Ghandi avessero avuto la testimonianza credibile della morte e resurrezione, cosa avrebbero fatto! Nessun Buddista ha mai fatto cose come S. Francesco. Vuol dire che c'è un potenziale enorme.
S. Francesco Saverio sarebbe voluto andare alla Sorbona a dire di mollare tutto per testimoniare Cristo.
Proviamo a pensare come ci accoglierebbero se fossimo costantemente ad annunciare che Cristo è risorto. E pensiamo a come farlo senza essere pedanti ed essendo credibili, non facendone una questione di sole chiacchiere.
Cristo si può annunciare alla maniera di S. Francesco che prende un compagno e dice "vieni, dobbiamo predicare", e camminano soltanto. La predica stava nel vederli così com'erano.
Noi Scout nella media purtroppo non siamo interessati ad annunciare Cristo. Altri invece non fanno servizio ma l'importante è che parlano e rompono le scatole dicendo che Cristo, Cristo e ancora Cristo.
Oggi teniamoci alla larga dalle distrazioni. Oggi è bene vivere un po' di sofferenza e mortificazione perché possiamo avere presente la sofferenza di Cristo. È per questo che i Santi facevano penitenza. È per questo che la Chiesa impone nell'età 18-59 il digiuno, cioè astensione da alcuni cibi come carne.
Al campo abbiamo fatto la scelta di mangiare massimo pane ed acqua.
Alle tre raccogliamoci e facciamo quel che vogliamo e sentiamo ricordando Gesù che muore sulla Croce.
Il digiuno è obbligo di coscienza per tutti quelli che sono tra i 18 e i 59 anni.
Venerdì 17/04/1992
Capitolo di unità
- Vangelo poco convincente. (Riferito a Ghandi) bel tipo, ma non sono così i cristiani.
- Lo scautismo deve preparare ad essere uomini in gamba nella società.
- Ma la motivazione deve rimanere solo e solo quella (Cristo).
- Anche la Partenza è questione di partire per essere cristiani.
- Lo scautismo non è l'unica strada per arrivare al Signore.
- È questione anche di cultura, ad esempio c'è lo scautismo musulmano. Lo scautismo è un mezzo. Dunque il discorso ritorna a noi come capi, ancora prima come persone. Che vuol dire per noi portare il messaggio?
- Seguire l'esempio come mezzo efficace. Vivere cristianamente.
- Curva dei valori: si vive per denaro, è difficile spiegare quel che si fa o non si fa. Quando penso da scout vi penso sempre ma dialogo poco. Se non penso da scout parlo di più ma accantono lo scautismo.
- Partendo dagli Apostoli, probabilmente il primo lavoro è creare in noi un terreno fertile per la riscoperta.
- "Conversione" è all'inizio una parola ostica, ma poi è vera, solo se abbiamo entusiasmo dentro di noi (cioè ci crediamo), possiamo farcela. Portare agli altri è difficile.
- Dobbiamo cercare di insinuare negli altri le domande.
- Anche perché scoprire da soli le risposte è meglio.
- C'è poi il rischio di fossilizzarsi.
- Uno può essere Cristiano solo se ha vissuto concretamente.
- Il Gruppo Scout aiuta, ma quando uno è solo è dura.
- Ma allora ho sempre la Parrocchia. Poi c'è la famiglia.
- La famiglia come testimonianza.
- Ad esempio al lavoro si può cercare di essere aggressivi senza tagliare le gambe agli altri. Si può avere un approccio indiretto, l'importante è dare il proprio messaggio, che poi gli altri lo confrontino e scelgano.
- Anche il Vangelo è essenziale per ri-scoprirsi, per ri-trovarsi.
- È difficile, cacchio! Dobbiamo farci un mazzo.
- Però possiamo confidare e affidarci agli amici.
- Ma è difficile essere contenti.
Venerdì 17/04/1992
Santuario di Soviore
Don Sandro, Lancio serale
Il Servizio ci capita addosso.
Dio è uno solo, non è lo stesso per tutte le religioni.
Venerdì 17/04/1992
Santuario di Soviore
Consiglio Capi
- Vale la pena di fare servizio. Cristo è morto con i fatti.
- Servizio, il discorso di fede per vivere. Per un servizio costante è più facile, se discontinuo è meno facile: il bisogno del momento non è visto come servizio. Sarete giudicati per quel che farete. Fatica e servizio.
- Deve maturare all'interno della persona.
- Don Remo, accettazione.
- Gestire meglio la strada come monastero. Affrontata bene la strada in riferimento al tema. Qualcuno perché è rivelata.
- Esigenza di fare qualcosa più facile. È dura a volte, lasciamo ai sacerdoti l'annuncio.
- Come possiamo riportare poi il tutto praticamente alle branche?
- Presentazione divina. Testimoniare è diverso da la Convertire al Nuovo Testamento. È troppo per un laico! Non siamo mica preti. Dobbiamo testimoniare col nostro diventare cristiani perfetti.
- Non è facile annunciare morte e resurrezione nel servizio. Testimoni di Geova. Anche solo vedendoci le persone capiscono il messaggio che portiamo. In ogni caso una testimonianza. Comunque il servizio deve essere gratificante.
- Livello personale: come scelta di servizio permanente ogni momento della nostra vita intesa come testimonianza. Altro aspetto: qualche stimolo in più sarebbe bello se vi fosse qualche stimolo che aiutasse a riportare il discorso alla vita tornati a casa.
- Novità: portare il messaggio del Risorto.
- Girato. Capitolo con discussione unità: zitte e severe. Crediamo ma non perché sia una cosa fine a sé stessa.
- Servizio uguale dimostrazione della loro fede per alcuni, per altri no. Se non siamo arrivate ad una scelta completa, non riusciamo ad annunciarla. O si dà tutto o non si fa servizio.
Don Sandro
Lettera - Che non limitiamo ad educare delle buone persone.
Chi vuole continuare sul sentiero del Signore non trova da noi né stimoli né spazio. Se vogliamo fare delle 'brave persone' e non andiamo a fondo, cioè al buon cristiano, a questo punto non vale la pena di fare servizio.
Se dovessimo avere capi costretti a fare soltanto delle brave persone, smettiamo di farlo e facciamo qualcosa di più utile.
Carlino
Impasse del capo: meno ricerca di andare dalle ragazze.
Capi che sono in giro e trascurano i ragazzi.
E poca iniziativa nella pulizia.
Giuliano, Capo Campo
Alla base c'è sempre il cristianesimo, poi la proposta.
Precisione: troppa? poca? Ma è necessaria e va sdrammatizzata, il campo non mi sembra particolarmente aggressivo.
Medit
Di certe cose si va fieri ma non orgogliosi.
Don Sandro
Io prometto, ma se girando attorno e constato, vedo.
Prometto di aiutare gli Scout per fare il figlio di Dio, che è anche uomo.
Che facciamo? Uomo o figlio di Dio che è anche uomo?
Scautismo apostata!
Procediamo con ostinato rigore.
Riprendiamo scopo e metodo, non esistono alternative.
Non ci sono entità cristiane per adulti. Il servizio lo capiscono già in L/C.
Don Remo partì per sfamare in Africa perché Cristo era risorto, e lo fece al fine di annunciare che Cristo era morto e risorto.
Sabato 18/04/1992
Santuario di Soviore
Don Sandro, Lancio mattutino
Sabato 1 maggio trasferiranno le spoglie di Baden al Burigozzo.
Baden era così diabolicamente versatile nel fare scautismo e branca Rover, che le persone oggi ignorano tanto.
È stato lui ad introdurre la parola Servizio in Italia.
Allievo dell'Abbè Cornette e di Bonacore, trasferì il roverismo francese in Italia, nell'ASCI. Ed allora il servizio era il mezzo ideale per la Branca Rover.
Il servizio ha ragion d'essere là dove c'è bisogno e sofferenza.
Le assenze non erano mai giustificate. Un anno la notte di Natale sono rimasti a Milano, trascorrendo la notte dalle nove al mattino a spazzare un certo settore delle strade di Milano, dicendo agli spazzini che così potevano andare con le famiglie a partecipare alla Messa di mezzanotte.
Fu un servizio imposto: il Clan fa questo e dà una testimonianza dicendo che Cristo è risorto.
Ci vuole fantasia per servire dando anche un messaggio. L'annuncio della morte di Cristo da senso al nostro servire, e l'annuncio che Cristo è risorto da senso al nostro morire quotidiano, ed è un annuncio che non ammette scorciatoie.
La sofferenza si prende quando viene, se non si può scansare.
Esempio del pompiere di Vigevano che ripesca la vecchietta che si era suicidata. La vecchietta si era accorta di stare invecchiando, e dopo dei giorni di gioia in parrocchia, alla fine si è depressa e si è buttata in una roggia. Quei momenti di gioia non erano stati utili per formulare la chiave di lettura della sofferenza che stava iniziando ad affrontare.
La cosa peggiore per questo è parlare di Cristo, Cristo, Cristo. Il modo migliore è farlo in mille modi, con cose necessariamente legate al Cristo come punto di partenza e Cristo come punto di arrivo.
Quando Baden sceglieva certi servizi, erano quelli, lo erano per tutti ed erano condizione assoluta per far parte del gruppo.
I Rover del Milano 1 andando e ri-andando in Val Codera hanno scolpito e ripulito gli scalini della Val Codera. Quello era utile per il roverismo italiano, ed è stato fatto.
Logicamente le scelte dipendono dalle capacità fisiche ed intellettuali dei ragazzi.
Il ragazzo o impara a saper fare ciò che non gli piace, oppure lascia il Roverismo.
Nel noviziato uno si rende conto di che musica suona nel Clan.
Il servizio è fatto per chi ha bisogno, e dobbiamo rendere il servizio che ci è richiesto, non quello che vogliamo dare. Ma il servizio deve servire, e servire quel che serve. Non è un gioco.
Il servizio è fatto per rendersi utili. Se qualche volta vuole divertire, tanto meglio, tanto di guadagnato.
Molti partivano per andare in Africa in missione per "fare esperienze". Ed erano per i missionari solo dei pesi, perché si va non per aiutare o per Vangelo ma in una maniera rovesciata.
Chi va là deve andarci disponibile.
Il servizio molte volte è solo un servizio cachet, che serve a togliere il mal di testa per un'ora e poi basta. Il medico da un cachet in un'ottica più vasta, in modo che esaurito l'effetto la cura sia già in corso.
Motivi per superare la tristezza quando ci sono fatti oggettivi di sofferenza si trovano solo nella visione del messaggio dato dalla Morte e dalla Resurrezione di Gesù.
È soltanto per questo che solo il Cristianesimo ha saputo dare una chiave di interpretazione ed un valore alla sofferenza dell'uomo. Le altre religioni no, hanno saputo solo insegnare ad astrarsi, al nirvana.
Il Cristianesimo vuole che viviamo tutta la vita e vi troviamo un senso in ogni momento, anche quando è dura.
Per quanto riguarda CL e Neocatecumeni, se noi Scout non sappiamo portare con la nostra maniera Scout cioè non invadente, iattante e parolaia, il Cristo in ogni angolo della vita, insegnando a vedere tutto con gli occhi di Cristo, siamo dei falliti come Cristiani, ed in questo caso siamo dei falliti. È per questo che alcuni R/S che vogliono approfondire il Cristianesimo ci piantano per cercare altri gruppi dove si diventa più attivi e più capaci di portare Gesù al mondo. Spesso nel nostro roverismo e scoltismo troviamo uno stimolo ad impegnarci nel sociale, in un campo cioè canonico nel quale si possa essere d'accordo con gli altri. È per questo che chi vuole essere utile allo spirito ad un certo punto abbandona lo scautismo.
E qui c'è un'importante parentesi: capo catechista, missionario sia o "ciellino", ma in effetti è vero che il capo lo è. Ai Lupi insegnate a piegare gli abiti alla sera? Il vostro obiettivo è fare ragazzini dipinti da Joubert oppure dei figli di Dio?
E il figlio di Dio incomincia fin da piccolo a vivere ed a vedere la croce del Signore, e giorno dopo giorno fa crescere in se con la resurrezione un uomo diverso dall'egoista che vorrebbe tutto per sé.
Cosa volete cavare dal vostro servizio?
Qual'è l'aiuto che vogliamo dare ai nostri ragazzi? Gioco, bravi, ?
Se tutto questo non è fatto per farli diventare figli di Dio continuamente morti e risorti, e loro ne sono coscienti, buttiamo via tempo, avranno imparato ad essere puliti, ma la loro pulizia sarà inutile.
Da Gesù morto e risorto tutto deve partire e tutto deve tornare.
A proposito del servizio all'interno delle associazioni, a volte arrivano Gruppi con Clan di 60-70 persone che sdoppiano il Clan ma non il Gruppo. Perché mancano Capi.
Ma questi Rover perché non fanno servizio? Perché cercano servizi più consoni alle loro attitudini.
E ci risiamo: il Signore dobbiamo servirlo là dove lo incontriamo e là dove vogliamo seguirlo.
La crisi di Capi non è dovuta a crisi di talenti, ma a crisi di disponibilità a lasciarsi scegliere dal Signore.
È l'esempio del Cireneo: se fosse riuscito a svignarsela avrebbe perso l'occasione più importante della sua vita.
Il Signore Gesù è venuto per raddrizzare, non per distruggere il mondo, e dove l'uomo aveva fondato civiltà basate su valori sbagliati, là il messaggio di Gesù è stato impietoso ed ha distrutto le civiltà.
Quando avviciniamo altre civiltà dobbiamo essere rispettosi dei loro valori, ma se i loro valori religiosi sono in contrasto con i nostri (dobbiamo essere persuasi che la nostra Chiesa è giusta, vera e Santa, altrimenti la abbandoniamo), dobbiamo cercare di modificarli, anche se questo farebbe sparire una civiltà.
Ad esempio le donne nell'Islam.
Il mondo non è una collezione di tipi e di civiltà, deve essere una collezione di valori.
Se qualcuno, che non ha più il servizio più a portata di mano dove chiede il Signore, si rende conto che può farlo dove solo lui può in altri posti, semplicemente risponde al Signore che chiama e che lo vuole lì.
Sabato 18/04/1992
Spalti del Santuario di Soviore
Capitolo mattutino di unità.
- Non riesco a dire di no alla route, c'è anche un momento più forte: se da un'associazione del genere viene un tipo così, è merito dell'associazione? Alla fine lo scautismo si adatterà di più a me.
- Parlare di servizio accade, ma quando si parla della sofferenza così, è una mazzata. Cerco di non pensarci così altrimenti non ci riesco. Approfondendo c'è una crisi. Già in Reparto la testimonianza ci può essere nell'ambiente, si parte dall'infanzia per essere più impuntati. Rover da una branca all'altra o possono esserci contrasti. Altro: a volte è un privilegio essere Cristiani, ma a volte è anche un po' dura. I Cristiani vivono in un modo strano l'avere come fede la propria.
- È giusto che non dobbiamo mai cedere nei nostri cardini, anche perché non è che con una persona di un'altra religione quelli siano pronti a cedere.
- Dal discorso non traspare nulla della gioia di servire. Non possiamo negare che facendo un certo tipo di servizio ci sia della gioia oltre la gratificazione. Molto importante la gioia (come approccio, però dobbiamo essere convinti).
- Quasi tutti i messaggi sono più o meno gli stessi nelle religioni, poco mi interessa dire che la mia è quella vera.
- Ad esempio quando mettevano al rogo gli Ebrei in Spagna. Allora era così, ma l'impeto è da imparare. Alla luce della maturazione della Chiesa si può vedere così oggi.
- Come portare il messaggio?
- Spesso anche la Compagnia di S. Giorgio cade nel casino. Allora come possiamo chiedere rispetto se noi non siamo rispettosi. È anche che nel concreto scaturisce la nostra testimonianza.
- Non possiamo aspettare di essere Santi per testimoniare, ci impegniamo, dobbiamo crescere, facciamo del nostro meglio, ed il servizio.
Giuliano, Capo Campo
Tema così semplice che diventa complicato. Fermiamoci sulla giostra del dialogo fra le religioni, dove non siamo ancora d'accordo.
Il problema sta nel fatto che spesso notiamo non la religione per l'uomo ma l'uomo per la religione. Stesso problema che Gesù aveva con Scribi e Farisei, troppo presi dall'esteriore.
Don Sandro dice come Cristiani dal punto di vista della solidarietà di infiltrarci nelle religioni in cui non esiste questo, tenendo presente che è il Padre che fa tutto.
Il cuore del problema è quello della Morte-Resurrezione visto non come evento meccanico, ma come passo interrogativo mettendoci nei panni degli Apostoli.
Secondo l'epoca si aspettava qualcuno che buttasse via i Romani, e tutti seguivano Giovanni Battista, che però dice che non è lui.
Come Apostoli facciamo fatica a capire cosa si vuole. Il Cristianesimo forse è semplice da capire ma difficile da accettare.
Poi tutto crolla, gli Apostoli sono disorientati, e salta fuori la Resurrezione.
Il problema più grande come enigma uomo è che qui sulla morte non ci sono risposte.
Anche nella campagna elettorale mancano temi che servivano all'uomo, ragioni che ci fanno un gioco perverso che fuorvia dall'uomo.
Ad esempio il progresso è affascinante, ma che dopo 2000 anni non siamo riusciti a muovere un passo di più sulla morte, è una cosa importantissima, non possiamo a questo punto tacere.
Ecco la missione. La missione è un dovere.
Abbiamo qualcosa di importante da dire, diciamolo, freghiamocene del resto.
Ma se allora in 12 riuscirono anche a distanza di tempo a contagiare tutti, cavolo! nel modo di dirlo, nella convinzione. (Ne siamo sempre convinti?).
In questa dinamica di casi che vogliamo, dobbiamo pensare solo a come possiamo.
Noi siamo i successivi figli di Dio.
Occhio al metodo, che se porta solo all'autosufficienza ecc., perde pure i valori cristiani.
Pericolo della religione naturale, personale.
È qui che entra in ballo la questione del servizio, delle prove, è possibile a tanti.
La vita eterna per Giovanni parte non dalla morte ma da adesso, quindi nel modo di vivere come dice Gesù si comincia a ricercare il modo di vivere il Cristianesimo.
Anche gli Apostoli ci misero un po' ad arrivare al fatto che Gesù era Figlio di Dio, anzi Dio.
Andare a convincere che nel mondo c'è una dimensione più alta, che si può raggiungere, e che Gesù ha insegnato.
C'è l'impatto drastico della Resurrezione presa come verità dogmatica.
È impossibile applicare un metodo se non ci fosse una formazione di base.
Se diciamo che il discorso Morte-Resurrezione è talmente serio da volerlo divulgare con metodo Scout allora non possiamo fare gli Scout così come capita.
Altrimenti c'è alienazione, cioè inversione fra fine e mezzo.
Vivere in una dimensione di ascolto che ci dice se siamo nel posto giusto o nel posto sbagliato.
La croce può significare rinunciare a noi stessi, ed avere un dialogo con qualcuno che nel mondo si pensa non ci sia.
- Anche nella preghiera ci sono momenti di oscurità, così come nel servizio, ma non fatto.
- Se la parola può portare così tanto, guai a sprecarla.
Sabato 18/04/1992 13:57
Santuario di Soviore
Capitolone
- È stato qua che anni fa firmai il mio impegno. Il servizio salva quando è occasione per trafficare i talenti nostri a beneficio di noi o degli altri. Soluzione se c'è l'errore. Terra di missione mia: famiglia e lavoro. Mia moglie voleva la missione in Africa, ce n'è un altro po'.
- "Un giovane era ansioso di fare servizio, corre dal santone e quegli gli disse di tornare indietro, chiudere la porta e tornare più calmo".
- La forza di continuare l'ho trovata. Il colore della mia vita l'ho trovato anche qua.
- Bello che lo scautismo sia in sole.
- Dietro alle nuvole c'è sempre il sole.
- Smosse le acque.
- Sono qua come ospite. L'esperienza è stata bella e faticosa. Ho visto che gli scouts non sono persone chiuse.
- Non dobbiamo pensare di cambiare le nostre vite ma dobbiamo essere contenti.
- Pilato ha mandato adesso le guardie al Sepolcro. Qualcuno sa che accadrà?
- Grattacielo con tante sale, nella terrazza due saloni, nei saloni due grossi tavoli pieni di gente. I camerieri hanno però delle forchette che non vanno bene. Sulle porte dei due saloni ci sono le scritte Inferno-Paradiso. È il paradiso cinese. Entrando c'è la differenza. In uno non si mangia, nell'altro si coopera e si mangia. Non avevo mai pensato al fatto di dare da mangiare con la forchetta ad uno che sta per morire.
- Venuto per non adagiarmi. Dal discorso di Giuliano: come si sono posti i discepoli, come hanno diffuso il Cristianesimo. Un topo in mano può essere vivo o morto a seconda se stringiamo o no la mano: riferito a quelli che frignavano ieri. Riferito al Manuale dei Lupetti: non addentare ma mordere fino in fondo l'osso.
- Mi son reso conto che la cosa più importante di cui mi sono reso conto è che mi interessava molto quello che riguardava la fede. Mi sto accorgendo che questo è fondamentale. È problematica ogni scelta perché devo confrontarmi con Gesù, e non so cosa vuole da me. Stanotte Cristo risorge per tutti, e mi troverà sveglio.
- Devo solo sopportare qualche buco, disse il fiore, se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle.
- Trovato solo con me e con Dio. Episodio del Cireneo alla Via Crucis. Spero che questo peso diventi sempre più dolce, che la Resurrezione non sia detta solo a parole. Non è che uno risorga tutti i giorni.
- Mi hanno detto di annunciare Morte e Resurrezione, ma questa è una cosa che il Signore sta facendo piano piano.
- Gesù si è umiliato, non vantato.
- Parole molto precise e calzanti per la sua crisi nello Scautismo. Tristezza nel lasciare il Gruppo, decisione di tornare dentro, ma le cose non cambiano. Però Soviore mi dice che Dio è sempre con me. La Croce, a me sembra Cristo che esce dalla Croce.
- È importante scegliere, e scegliere ciò che ci fa felici, ma non dimentichiamo che la massima felicità che troviamo è Dio che la conosce. Dio interviene nella mia vita anche quest'anno perché mi ha dato ancora la possibilità di essere qua. Una serie di avvenimenti mi ha portato a vedere che Dio agisce in me, e questo è bellissimo, perché si riflette su di tutti noi. Dobbiamo accettare la vita che Dio ci dona, perché il Paradiso è sulla terra, dopo sarà perfetto, ma intanto è qua, ed è la gioia. Come unico prezzo dobbiamo aprirci, dire di sì a quello che dice no a noi. Non devo annunciare al mio compagno o al vicino che Cristo è morto e risorto perché ce l'ha detto Don Sandro, ma devo farlo perché così posso essere felice.
- Non porto a casa nessuna perla, porto a casa il masso che mi è caduto sulla testa, che mi ha fatto svegliare dal torpore nel quale ero. L'augurio che vi faccio è quello di recuperare un po' il tempo perso. Cristo non ha scelto la croce, la croce o la si prende del tutto o la si butta via.
- Presentato il servizio in maniera molto diretta. Idealizzare il servizio reale verso gli altri.
Guido Palombi
Lo Scautismo quando è vero è una grossa cosa. Lo Scautismo c'è perché è una delle strade più efficaci per arrivare al concreto.
- Crisi nella ricerca del disegno che ha Dio su di me. Si parla di Missione. Terra di Missione è anche l'ambiente lavorativo, ed anche noi stessi. Pensando agli Apostoli, alla voglia di portare l'annuncio, essi erano entusiasti, e dobbiamo fare tra noi il terreno fertile per tale entusiasmo.
- Nel bosco c'era un piccolo cinghiale che stava proprio male, per essere finito in una trappola. Era disperato, quando arrivò un viandante che lo tolse dalla buca, ripulì le ferite e prese da un sacchetto delle foglie secche, le fece rinvenire con dell'acqua e ne fece un impacco con cui lo curò. Ripensando al fatto l'animale diceva: "guarda un po' delle erbe che non mi piacciono affatto quanto bene mi hanno fatto da morte". Ribaltando appena appena il discorso, penso che la favoletta si commenti da sé. Aggiungo solo che anche quest'anno la Route mi ha aiutato a prendere la decisione di smuovere le acque in Coca, mentre sono sicuro che in Clan/Fuoco ci penseranno gli R/S presenti, ho fiducia in loro che sceglieranno con coerenza.
- Servizio cristiano. Molte volte si dice che costa sacrifici e costa fatica. Può darsi, ma alla fine ci si trova felici ed appagati. Questo spirito non l'hanno molte persone, ad esempio un ladro che con i soldi vive felice ma interiormente no. Ad esempio una cosa che mi manca per fare del servizio è che devo abbandonare le cose fidandomi di Dio, e si è subito ripagati da Dio molto di più che col sacrificio fisico.
- Sono qui perché ho fatto la scelta di essere Scout Cattolico, e questa scelta non ammette mezze misure.
- Come me lo aspettavo: tutto viene messo in discussione. L'essere Scout è stato nella mia vita la cosa più importante, ed ultimamente stavo andando in crisi. Pensavo che fosse perché era roba da bambini. Dovevo trovare qualcosa di più impegnativo, e pensavo di averlo trovato. Poi ho riscoperto lo scautismo vero. Quello che mancava nel Clan era il rapporto col Signore e la fede, sentirsi amati da Gesù. Lo scautismo non è una palestra di vita, se vissuto liberamente è qualcosa che va oltre l'età, e porta accompagnandoti tutta la vita verso il progetto del Signore, che è il massimo cui possiamo aspirare, difficile però da capire. Don Sandro aveva detto che ci sono due mondi: dello spirito e della carne. È quest'ultimo che delude spesso, ma sapere che il primo può metterci in contatto col Signore è stata la notizia più bella.
Giuliano, Capo Campo
Lancio del seme. Il tema di quest'anno non può dirsi un tema, è stato il Tema, un grande viaggio all'interno di un mondo di contenuti che avevamo affrontato sempre in maniera frammentata. Possiamo dire che siamo qui in questo momento silenziosi, il silenzio, la pace, è il maggiore mezzo che potessimo mettere a disposizione. Il centro di tutto è la Morte-Resurrezione. Pensiamo quanto sarà forte il momento di stanotte. Vi auguro di essere pervasi questa notte da una grande gioia.
- Ogni volta che vedremo l'Ostia dovremo ricordare quanto vissuto in questi giorni, ed il fatto che Gesù risorto è stato riconosciuto ad Emmaus da questo.
- Apologo del mare. Può il mare essere paragonato a noi? Come il mare calmo ricorda le nostre dune blu, null'altro c'è.
- Poter vivere in un monastero con ostinato rigore. Monastero: penso alle Suore di clausura. Il sorriso sul Crocefisso, che è bellissimo, è il sorriso di chi sa di essere figlio di Dio.
- La vita è il luogo ideale per il confronto.
- Il campo è stato bellissimo perché ho scoperto una faccia nuova degli Scout. Cercherò di fare un cammino assieme ai fratelli Scout. Bisogna crescere nel servizio in tutta la vita. Il servizio non è qualcosa che stufa.
- Venuto in Route per capire perché non mi andava più lo scautismo, e sono molto soddisfatto di essere venuto. Questo è capire come Cristo ha usato la propria sofferenza per curare tutti i peccati del mondo.
- Chi si imbosca, ecc.. Molti di questi sono in servizio: come fanno a far rispettare delle regole e poi non osservarle loro? È una domanda che dovremmo farci e punto.
Don Sandro
Anzitutto ringrazio Baden che dal cielo c'è vicino. Quando ho ricevuto la telefonata del suo Clan "La Rocchetta" poi ero felice. A Montenero ero tutto triste, poi Baden si è girato di nuovo nella tomba nel corso di questa giornata. I ragazzi del Clan del MI 1 hanno tinteggiato così a tratti l'andamento di questo capitolo finché non ce l'ho fatta più a scrivere. Le conclusioni di questo capitolo le ha trovate Davide.
È tempo che ci prendiamo la coscienza che quello da servire è il Signore, che si presenta a noi con la croce tesa e non possiamo dirgli no.
E se c'è qualcuno che si è preso il grosso sforzo di avviarci a questo servizio, non possiamo chiedergli una croce in lega leggera, o in mogano o in noce, poveretto il vostro Capo Clan o Maestro dei Novizi che deve farvi scoprire il servizio servendo, deve fare come il Cireneo, reggendo la Croce. Il servizio lo si fa a chi piange, a chi ha fame, a chi è nella sofferenza. Lasciamo che il servizio ci interpelli. Che diritto abbiamo noi di mostrare le nostre capacità, quando a nessuno interessa applaudirle, mentre l'importante è sistemare un poco la croce storta, come a Simone di Cirene. A questi toccò la vita, a Piergiorgio Frascati toccò soccombere. Lasciamoci permeare dal servizio dove e quando ci chiama. Non tentenniamo, sappiamo goderlo.
Papà, mamma diventano vecchi e ci chiedono il servizio di aiutarli a portare quella croce.
Le apostolità del Gruppo Scout sono parecchie. I Lupi in lista d'attesa perché non ci sono Capi, sono Cristo che passa. E forse un nostro Clan è sterile di Capi.
Che ci fa un Clan di 40-50 persone quando non riusciamo ad avere dei Capi?
Pensate ai bambini del Biafra, non possiam farci nulla, ma qua ci sono bambini vuoti di valori che aspettano il nostro intervento, ove un Parroco rimasto solo non sa più da chi farsi aiutare.
Questa sterilità è grande.
Quanta gente muore senza sapere quanto è grande il suo morire, e quindi senza realizzare la sua morte.
Ci siamo solo noi Cristiani, e questo mi rende ancor più sicuro nella fede, che danno un peso al morire ed al soffrire. Anche qui c'è un senso, ma quanti non lo sanno. Che triste trovarsi risorti senza sapere da che strada arriva la resurrezione.
Lo sguardo del Signore che ci si sente posato addosso e si fa sentire nel Vangelo fa paura, e ve lo dico io, che l'ho provato, che fa paura, e si continua a sentire il Suo alito sul collo, un alito che incalza, ma c'è.
Provate ad alzare la testa là dove sentiamo il fiato di Dio sul collo, (noi maschi), e se ci tenete ad andare fino in fondo, seguitelo.
Quanti sono i Gruppi sterili di vocazione sacerdotale o comunque missionaria!
I Capi sono invitati all'assemblea della Comunità Scout di Soviore il 16-17 maggio. Vogliamo mettere a fuoco l'impegno della Comunità Scout di Soviore a servire lo Scoltismo ed il Roverismo italiano.
All'ordine del giorno vi sono questioni ambiziose, in particolare le ragazze presenti hanno chiesto che si faccia qualcosa per loro, a loro misura. Se avremo le idee chiare e se il Signore ci aiuterà, le Route potrebbero essere due, dato che le donne avrebbero intenzione di tentare un'attività alla loro misura e un po' meno maschilista, ma dipenderà da quanto esse e noi capi possiamo impegnarci.
Ci sono varchi nel servizio in cui la calzatura del nostro servizio d'oro si sbava, e lo studio è uno di quelli. Non ho mai apprezzato l'apporto di Capi che per il servizio non hanno mandato avanti lo studio e la Laurea. Davanti a Dio, alla coscienza ed ai genitori di quei ragazzi per i quali dovremmo garantire un buon servizio.
Abbiamo accennato al discorso di Roverismo-Monachesimo, Campo-Monastero, rapporto col Capo alla maniera monastica.
Quello che ha scritto definito definendo il Monastero è S. Benedetto: "Dominici schola servitii", Scuola di servizio di Dio.
Dove quando Dio ci chiama.

Ora vi leggo 4 righe della conclusione della regola di S. Benedetto, mettendo "Capo" al posto di "Abate" e "Rover" al posto di "Monaco".
Sabato 18/04/1992
Santuario di Soviore
Don Sandro, Omelia sera di Pasqua
La Resurrezione dà senso non solo alla nostra vita ma anche in modo irrevocabile al nostro servizio.
Mercoledì sera a Montenero le ombre cinesi mostravano il caso di servizio cibalgina. E qui Rover e Scolte ci siamo ripetuti che non è nostra intenzione essere venditori di cibalgine che tolgono il male per qualche tempo. E l'unica cosa che cura il male è la morte di Cristo.
Il mondo si può cambiare, come un guanto che è stato maldestramente rovesciato, e questo mondo si raddrizza o si ribalta ogni volta che si raddrizza o si ribalta un uomo.
A volte il servizio si trova dietro l'angolo ed esplode in maniera terribile.
Il servizio da fare, una volta che conosciamo questo messaggio, portare l'Eucarestia, senza parlare troppo, senza ripetere il nome "Cristo", ci deve essere un modo.
Ecco il succo del nostro servizio.
Anche se ogni tanto è necessario dare un'ora di cibalgina a degli anziani, però quest'ora deve avere una cura per cui in un'offerta che si sussegue brutalmente, un disegno si vede in tutti i suoi particolari ed annunci il fatto del Cristo che Muore e poi Risorge.
Annuncio che va portato anche alle vostre famiglie, ai vostri amici, al famoso Branco in lista d'attesa perché senza Capi.
E poi più là! A quanti andate a dire di Cristo che Muore e Risorge? E quante volte, e con pazienza.
Provate però a raccontare tutto questo alle persone come il drogato o la vecchina che si è suicidata.
Com'è facile fare il piccolo gesto.
Invece no, il vostro amico drogato, quella vecchina, con la concretezza del vostro intervento ci permette dl dare il servizio e la chiave di interpretazione è quella vista.
Andiamo ad annunciare ai nostri parenti dell'oriente lontano che non contenti della religione ne ha costruita un'altra in una serie di reincarnazioni. No! La vita può veramente concludersi, e dopo c'è la Resurrezione.


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